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Il Convento di San Francesco di Pino - Cap Corse

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Pubblicato il 05/06/2024 | Aggiornato 1 months
San Francescu

500 anni di Storia del Convento San Francesco (San Francescu)

Fu nel 1486 che a Roma venne presa la decisione, da parte di Papa Innocenzo VIII, di costruire il Convento San Francesco a Pino, che vedrà la luce nel 1495, precedendo di un secolo la costruzione della torre di Scalu.

Convento di osservanti che poteva ospitare fino a una cinquantina di Fratelli, divenne in seguito un convento francescano. Servì anche come rifugio per la popolazione durante le razzie.

Un ordine minacciato dalla rivoluzione, ma sostenuto dai corsi

Nel 1792, dopo la rivoluzione francese, la politica anticlericale ordina, tra le altre cose, la soppressione degli ordini religiosi. A Pino, gli abitanti difendono i Fratelli, accogliendoli nelle loro case fino a quando la situazione non si calma, permettendo loro di rioccupare i luoghi del Convento. Quasi 30 anni dopo, ancora fuori legge e sotto la minaccia dei rivoluzionari, i corsi della regione si mobilitano nel 1818 con una petizione che chiede la restaurazione dell'ordine religioso. Sarà firmata da 158 persone appartenenti sia al clero (preti) che al mondo civile, tra cui il sindaco di Pino, i sindaci del Capo Corso e i giudici di pace. Un'azione che il governo respingerà. L'ultimo francescano morì nel 1835.

Fu sotto l'impulso della rinascita dell'Ordine Domenicano in Francia, iniziata da Henri-Dominique Lacordaire - religioso cattolico entrato nell'ordine nel 1840 - che i notai, il sindaco e il parroco di Pino rimisero l'argomento sul tavolo. Su loro richiesta, un frate italiano (Syrus di Vicopelago) venne a predicare la Quaresima nel 1854, prima di essere nominato guardiano del Convento dal padre Anselmo Martinelli, sacerdote della Toscana, per restaurare l'ordine di san Francesco sull'isola.

Il convento riapre a Pino come altrove in Corsica, in particolare nel Niolu e nell'Alesani. Una tregua che durerà fino al 1880 con una nuova minaccia di espulsione. Ancora una volta, la mobilitazione a Pino si manifesta attraverso una petizione di notabili contro la chiusura del convento. Un'azione che porterà i suoi frutti e permetterà al convento di funzionare fino alla prossima offensiva dello stato.

Nel 1903, due anni prima della legge di separazione della Chiesa e dello stato, quando la comunità religiosa era composta da una decina di membri tra cui il futuro vescovo ausiliare di Ajaccio (Augustin Giustiniani), le leggi anticongregazioniste (1901-1904) portarono all'espulsione dei francescani e di altri religiosi francesi. Gettati in esilio, alcuni trovarono rifugio in Italia.

Bisognerà attendere il 1938 affinché il Convento riprenda il suo funzionamento. Il suo guardiano, Pierre-Baptiste Polverelli, conosce bene il luogo, avendovi seguito i suoi studi in teologia nel 1902.

Dal Convento al Collegio Serafico

Dopo secoli di offensive del regime post-rivoluzionario contro l'ordine religioso, fu infine l'avvento di un nuovo mondo, meno religioso e più materialista, a innescare una crisi delle vocazioni e più in generale dello spirituale.

In questo contesto ben compreso, i Fratelli dell'isola decisero nel 1951 di aprire un collegio serafico nel ormai ex Convento di Pino.

L'istituzione rimase un'istituzione religiosa, ma divenne un piccolo seminario destinato a formare sacerdoti o fratelli all'interno dell'ordine francescano. Il collegio serafico accoglierà fino a 30 studenti nel 1955.

Quest'ultimo funzionò fino al 1972, data dalla quale il Convento è rimasto tale e quale, e si sta deteriorando poco a poco, in balia di condizioni climatiche particolarmente impegnative, tra il sale dei venti marini, l'umidità e il caldo estivo.

L'associazione U Cunventu

Non del tutto abbandonata, la volontà di salvaguardare il Convento di Pino è oggi sostenuta da U Cunventu, un'associazione creata il 3 agosto 2004, con lo scopo di valorizzare il patrimonio del villaggio nel suo insieme, di cui il Convento rappresenta una parte importante.

Nel Loto del Patrimonio

Nel 2018, le telecamere di France 3 si sono concentrate sul convento in occasione del programma di Stéphane Bern, Le loto du patrimoine. I guadagni ottenuti per tutti i siti selezionati hanno permesso di avviare un intero progetto di restauro. Un'operazione di crowdfunding ha inoltre permesso di raccogliere la somma di 120.000 euro, che è valsa il 2° premio di mecenatismo dalla Fondazione del Patrimonio.

Il dettaglio dei lavori di restauro:

  • Parte nord: struttura e pavimentazione: 200.000 €
  • Parte nord: struttura e pavimentazione: 200.000 €
  • Parte ovest: coperture annesse: 300.000 €
  • Ultima parte dei lavori di copertura: 90.000 €

Il Convento San Francesco in Video - Olmu Production

Guarda il reportage di Olmu Production sul Convento San Francesco di Pino.