Calacuccia: la diga, il suo patrimonio religioso e i suoi paesaggi - Niolu
Calacuccia, 270 PersoneInsee Calacuccia 705 a 1760 metri 1877 ettari
Da scoprire
La diga di Calacuccia: una svolta energetica e paesaggistica per la regione di Niolu
Prima della costruzione della diga, la valle era particolarmente fertile, costellata di piccoli frutteti, orti e vigneti familiari. La creazione del lago ha inghiottito questi terreni agricoli, sconvolgendo le attività tradizionali e alterando in modo permanente il paesaggio di Niolu.
Un sito emblematico nel cuore di Niolu
Situato nel cuore del Parco Naturale Regionale della Corsica, il lago di Calacuccia è circondato dai villaggi di Calacuccia, Casamaccioli, Corscia, Lozzi e Albertacce. È dominato da cime iconiche come il Monte Cinto, la Paglia Orba e il Capu Tafunatu.
Un pilastro della produzione idroelettrica corsa
La diga di Calacuccia alimenta le centrali idroelettriche di Corscia e Castirla. Contribuisce a 57 MW dei 199 MW prodotti dall'energia idroelettrica in Corsica, pari a circa il 10% del consumo elettrico dell'isola.
Questa energia può essere controllata e quindi mobilitata su richiesta, diventando così una leva fondamentale per bilanciare la produzione e il consumo sulla rete corsa.
Un grande progetto degli anni '60
Costruita tra il 1965 e il 1968 da EDF, la diga di Calacuccia è un esempio emblematico dello sviluppo idroelettrico in Corsica. Costruita sul Golo, il principale fiume dell'isola, ha trasformato profondamente la valle del Niolu, sia dal punto di vista energetico che ambientale.
La struttura, con archi e contrafforti multipli, è alta 74 m e lunga 265 m al colmo. Trattiene un volume di 25,5 milioni di m³ d'acqua, formando il lago di Calacuccia (superficie 1.196 km²).
Il cantiere ha mobilitato un gran numero di lavoratori in condizioni talvolta estreme, soprattutto a causa delle alte temperature estive. Per scavare il sito sono state necessarie frequenti esplosioni, che hanno lasciato un segno indelebile nella memoria degli abitanti del villaggio.
Il Convento di Saint-François du Niolu - San Francescu
Un edificio storico nel cuore di Niolu
Situato sul lato destro della strada verso Albertacce, alla periferia occidentale di Calacuccia, il Convento Saint-François du Niolu - Cunventu San Francescu - spicca con il suo campanile dalla sponda opposta del lago. Costruito nel 1600, è stato a lungo un luogo di ritiro e di riposo spirituale. Oggi ospita un piccolo museo etnografico con oggetti di uso quotidiano del popolo Niulinchi del secolo scorso.
Un luogo di memoria
Il 25 giugno 1774, durante le rivolte contro l'occupazione francese, undici contadini furono impiccati ai castagni del convento per ordine del generale Sionville. Il più giovane aveva 17 anni. Tra loro c'erano due uomini di Calacuccia: don Ignaziu Geronimi, di 40 anni, di Bonamanacce, e Ghjaseppu Maria Luciani, di 38 anni, di Sidossi. Una targa commemorativa all'ingresso del convento ricorda questo tragico episodio.
Restauro e rinnovamento
Dopo diversi anni di chiusura, il convento è stato riaperto nella primavera del 2020 dall'Abbé Léon-Pape, il parroco locale, che vi si è trasferito e ne ha intrapreso il restauro. L'obiettivo dei lavori è quello di proteggere l'edificio dai danni causati dalle infiltrazioni d'acqua, dai movimenti del terreno e dall'intrusione di animali e di riportare in vita questo luogo ricco di storia.
Chiesa di Saint-Pierre-et-Saint-Paul
La chiesa parrocchiale di Calacuccia
Situata alla periferia occidentale del paese, la chiesa di Saint-Pierre-et-Saint-Paul fu costruita nel XVIII secolo su fondamenta più antiche. Il suo campanile a due piani, con orologio e lanterna traforata sormontata da una croce, risale al XVII secolo. Visibile da lontano, è un punto di riferimento visivo notevole nel paesaggio di Niolu.
Architettura sobria e simmetrica
La facciata principale, in puro stile barocco, si sviluppa attorno a un portale centrale incorniciato da colonne e sormontato da una vetrata. Due nicchie ospitano statue, tra cui una sopra il frontone, probabilmente dedicata alla Vergine Maria. Il tutto è incorniciato da elementi classici (lesene, cornici, frontone triangolare) che conferiscono all'edificio un'armonia sobria ma imponente.
Una scultura popolare che rappresenta Cristo
All'interno della chiesa si trova un Cristo ligneo intagliato, un'opera d'arte popolare notevole per l'espressività del volto. Questo crocifisso testimonia il fervore religioso locale e l'attaccamento a un'arte sacra radicata nella tradizione corsa.
Una doppia dedica significativa
Dedicata congiuntamente a San Pietro e a San Paolo, la chiesa celebra i due pilastri fondanti della Chiesa cattolica. Questa dedicazione riflette il desiderio di radicare l'identità della parrocchia nella fedeltà apostolica, facendo eco alla tradizione cattolica che è molto viva nel Niolu.
Le cappelle di Calacuccia
Cappella Saint-Jean
La cappella di San Giovanni si distingue per la sobria facciata incorniciata da lesene bianche, sormontata da un piccolo campanile a una campata che ospita una campana. Un'iscrizione sopra il portale ne attesta la dedicazione a San Giovanni. L'edificio è stato ristrutturato, ma conserva un aspetto modesto e popolare.
Cappella dell'Immacolata Concezione
Situata nella frazione di Sidossi, la cappella dell'Immacolata Concezione presenta un'antica facciata con intonaco patinato, traforata da un oculo e sormontata da un campanile. La porta d'ingresso blu contrasta con l'intonaco chiaro e una nicchia ospita una statuetta della Vergine e del Bambino. Una lapide sotto questa nicchia riporta un'iscrizione in latino e in corso: "Cadd'ella detta Capella Santa Fonda da SGP Gio Domenico..." seguita dalla data 1702, probabilmente in riferimento al fondatore (Gio Domenico) e alla data di consacrazione o costruzione. Ciò la rende una delle più antiche cappelle superstiti del paese.
Altre cappelle nel comune
- Cappella Sainte-Lucie, nel villaggio, non lontano da Saint-Jean.
- Cappella di Saint-Michel (XVIII secolo), nella frazione di Bona Manacce.
- Cappella di Saint-Antoine de Padoue, nella frazione di Castellacce.
- Resti della cappella romanica di Saint-Jean, tracce di un edificio più antico ormai in rovina.
Alcune foto del villaggio e dei dintorni
